L’Italian Film Festival Cardiff (IFFC) giunge al suo quinto anno e come nel passato continua ad offire una serie notevole di premiere britanniche.
Quest’anno torniamo nello splendido edificio storico del Penarth Pier Pavilion, che ospita l’unico cinema britannico su un molo vittoriano con il nostro partner SnowCat Cinema. Qui apriremo il Festival il 14 novembre. Ci sposteremo poi nel cuore artistico di Cardiff, il il Chapter Arts Centre dal 15 al 17 novembre.
Il direttore artistico Luca Paci spiega: “Come negli anni passati il programma prevede un numero considerevole di film indipendenti ed una selezione dei migliori lavori di animazione della stagione appena scorsa. La maggior parte delle nostre pellicole sono prime visioni britanniche. Inoltre, abbiamo due grandi novità rispetto alle edizioni precedenti. La prima è che il celebre artista gallese Ivor Davies, grande estimatore della cultura e cinema italiane, sarà il patron del festival e la seconda è che siamo diventati un concorso. Ad oggi siamo l’unico festival britannico che riconosce ufficialmente con un premio la qualità del cinema italiano contemporaneo.”
Luisa Pèrcopo, direttrice artistica e managing director aggiunge: “I nomi dei due premi per miglior film e miglior documentario-Awen e Canfod rendono omaggio alla ricchissima tradizione culturale e linguistica di un paese come il Galles. Per quel che riguarda i temi, il 2019 è stato indetto l’anno internazionale delle lingue indigene dall’Unesco e vediamo bene come la migrazione sia uno dei temi fondamentali di questo periodo. Abbiamo operato una scelta di film veramente rappresentativi che vanno dal documentario alla fiction, dal corto all’animazione. Chiudiamo questa edizione la sera del 17 novembre alla galleria, teatro e cinema Chapter con la premiazione IFFC e la cerimonia finale con un film ed un eccezionale ospite a sorpresa.”
Il festival apre con tre importanti prime visioni britanniche: Vivere di Francesca Archibugi, Effetto domino di Alessandro Rossetto e Momenti di trascurabile felicità di Daniele Lucchetti.
Venerdì al Chapter Arts Centre voleremo da Roma a Bucarest con Simple Women, il brioso esordio narrativo di Chiara Malta in cui una star indie degli anni ’90 interpreta una versione fantasiosa e poco lusinghiera di se stessa. Nella maggior parte dei film vengono messe in risalto le lingue minoritarie italiane come nel caso del gioiello in arbarësh di Francesca Oliviero, Arbëria, che è la storia una giovane donna in cerca della sua identità culturale o l’esilarante commedia sarda di Paolo Zucca, L’uomo che comprò la luna.
Sabato sarà la volta dei corti selezionati dal prestigioso Centro Sperimentale di Cinematografia – Animazione di Torino e si continuerà con la premiere di Butterflies in Berlin di Monica Manganelli per finire con due corti in stop-motion:Corckscrewd di Massimo Ottoni e Sugarlove di Laura Lucchetti.
Fiore gemello della stessa Laura Lucchetti e la deliziosa commedia romantica Bangla di Phaim Bhuyan osservano la migrazione dalla prospettiva di due adolescenti. Questi due film pluripremiati, sono girati splendidamente, dinamici, divertenti e poetici allo stesso tempo e adatti a tutti i tipi di pubblico. Migrazione, amore e amicizia sono tematiche forti anche in Drive Me Home di Simone Catania, con i ruoli inediti di Marco D’Amore della serie TV Gomorra e Vinicio Marchione, attore in Romanzo Criminale.
Domenica è un giorno importante per questa edizione del Festival, perché saranno annunciati i vincitori dei nostri sei premi nella cerimonia di premiazione alle 19.00 seguita dal nostro Surprise Screening di domenica sera. Il vincitore del Canfod Award, il miglior documentario, sarà svelato alla fine di questa settimana ed il film verrà proiettato in uno Special Awarding Screening il sabato pomeriggio.
Quest’anno siamo molto orgogliosi di proiettare tre film catalogati come ‘F-Rated’ a pieno titolo e altri tre in cui le protagoniste femminili hanno un ruolo centrale. Tra questi, abbiamo un debole per il pluripremiato Dafne di Federico Bondi, delicato ritratto di una brillante giovane donna con la sindrome di Down che è una continua sorgente di ottimismo contagioso.
In linea con l’impegno del Festival di rimanere al passo con le novità del cinema italiano, la maggior parte dei film proposti sono appena usciti in Italia.
Tra dramma, avventura e commedia, molti con atmosfere surreali, le pellicole di quest’anno sono stati create dalle star italiane più talentuose, tra cui il regista Luca Miniero e l’attore Massimo Popolizio per la commedia nera ambientata a Roma Sono tornato in cui si immagina il ritorno di Mussolini.
E sempre Roma è la star del primo colossal italiano del nuovo millennio: Il primo re di Matteo Rovere, sul mito di fondazione della città eterna. Il protagonista d’eccezione è qui Alessandro Borghi, uno degli attori più versatili e carismatici della nuova generazione.
Il festival ospiterà come di consueto incontri di domande e risposte di attori e registi con il pubblico e organizzerà una tavola rotonda con produttori e professionisti del cinema. Tra gli ospiti di quest’anno l’attrice Roberta da Soller, protagonista di Effetto Domino, il musicista e compositore Marco Testoni, i registi Francesca Oliviero, Simone Catania, Luca Miniero, Laura Lucchetti ed Enrico Lando.